Gesù di Nazaret rivelato ai piccoli 

- I sadducei e la risurrezione -


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I sadducei e la risurrezione

Finita l'insidiosa questione del tributo a Cesare con la sconfitta 
degli erodiani e dei farisei, si fecero avanti i sadducei, i quali pre- 
sentarono a Gesù l'argomento della risurrezione da loro negata. 
I sadducei contavano i loro seguaci nell’aristocrazia sacerdotale, 
e dal 6 al 70 dopo Cristo fornirono quasi tutti i sommi sacerdoti. 
La loro abilità politica permise loro di occupare posti importanti 
sotto Erode e i governatori romani. Si adoperavano di moderare 
l'ostilità contro Roma e perciò gli zeloti erano i loro principali av- 
versari. Essi volevano mostrare ai romani la loro lealtà. I sadducei 
erano spesso in polemica con i farisei su due argomenti. I sadducei 
rifiutavano la tradizione , a cui i fari sei invece erano molto 
attaccati: solo la Legge obbliga, affermavano i sadducei, la 
tradizione non ha alcun potere vincolante. I sadducei negavano 
la risurrezione. Sostenevano la loro opinione fondandosi sulla 
Sacra Scrittura: per esempio, citavano il testo della Genesi in cui 
è scritto: sei polvere e in polvere ritornerai (3,19). 


Tra quelli che affermavano la risurrezione, c'erano concezioni 
diverse e quindi vi erano dibattiti tra le scuole teologiche. Alcune 
correnti concepivano la risurrezione in modo materiale: i defunti 
sarebbero risorti con il loro corpo, come furono sepolti, con i loro 
vestiti, le stesse malattie e infermità. 


I farisei si riferivano alla Bibbia non solo per documentare la 
fede nella risurrezione, ma anche per precisarne le modalità. 
Nella risposta di Gesù si nota un metodo globale che intuisce 
subito il punto fondamentale, senza perdersi in lunghe discussioni 
esegetiche. Egli non cita testi biblici che parlano della risurrezione 
e riconduce il dibattito all’amore di Dio e alla sua fedeltà. Dio 
ama l'uomo e non lo abbandona in potere della morte. In realtà 
la risurrezione deriva dal centro della Sacra Scrittura, dalla rive- 
lazione del Dio vivente (Esodo 3). Quindi i sadducei sono in 
grave errore quando ritengono la risurrezione una superstizione 
popolare estranea alla Bibbia, come sbagliano anche quei farisei 
che concepiscono la risurrezione in modo materiale, prestandosi 
all'ironia di coloro che ritenevano di essere intelligenti, ironia di 
cui il testo evangelico offre un esempio: una donna ebbe sette 
mariti, nella risurrezione di chi sarà moglie? Egli risponde: la 
vita dei risorti è diversa perché divina, eterna, assomiglia a 
quella degli angeli. 


La risposta vale per il mondo giudaico come per quello elleni- 
stico-pagano che non accettava la risurrezione del corpo considerato 
la prigione dell’anima. il pensiero ellenistico è dualista, e parla di 
immortalità, ma non di risurrezione. La riflessione greca trova la 
ragione dell'immortalità nella spiritualità dell’anima. La risurrezione 
non è un prolungamento della vita presente, la rianimazione di un 
cadavere. È un salto di qualità, vi è una differenza sostanziale tra 
la vita presente e quella futura, è una nuova esistenza che riguarda 
tutto l'uomo: anima e corpo. La promessa di Dio ci assicura cha 
tutta la persona umana viene trasformata. È una verità che cono- 
sciamo mediante la fede, ma che ha motivi validi anche nella 
ragione. 



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