Gesù di Nazaret rivelato ai piccoli 

- La tempesta sedata -


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La tempesta sedata 

Gesù, dopo avere parlato alla folla sulla riva accidentale del 
lago di Tiberiade, salì sulla barca con i discepoli e comandò loro 
di passare alla riva opposta. La traversata è di pochi chilometri, 
ma può essere pericolosa a causa dei venti che scendono dal 
monte Hermon e scatenano tempeste violente. 


San Marco scrive: "Nel frattempo si sollevò una gran tempesta 
di vento e gettava le onde nella barca tanto che ormai era piena. 
Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo sve- 
gliarono e gli dissero: Maestro, non t'importa che moriamo? De- 
statosi, sgridò il vento e disse al mare: Taci, calmati. Il vento 
cessò e vi fu grande bonaccia. Poi disse loro: Perché siete così 
paurosi? Non avete ancora fede? 
E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: 
Chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?" 
(4,37-41). 


L'iniziativa di salire sulla barca con i dodici è di Gesù. 
Prendere il largo è avventurarsi sulle acque insidiose, emblema 
di quel mondo pieno d'imprevisti, al quale si deve portare il 
Vangelo. Raggiungere l'altra riva, quella orientale, già fortemente 
ellenizzata, significava allontanarsi dalla riva ebraica e recarsi su 
quella dei pagani. La meta è la regione dei geraseni. Gesù dorme, 
l'unica volta in cui egli cade in un sonno profondo. Gesù è 
stanco, ha bisogno di ritemprare le sue forze fisiche. Per la prima 
volta i dodici si trovano soli a gestire una situazione che li porta 
alla morte. Gesù è colui che sta al di sopra degli elementi. In 
tutto quel trambusto, si alza e riduce alla calma i flutti e al 
silenzio il vento. Il male nella sua espressione di forza è vinto. 
Gesù chiede: Dov'è la vostra fede? Perché temete, se io sono 
con voi? I dodici si pongono un interrogativo: Chi è costui? 
Timore e meraviglia accompagnano il loro lento cammino verso 
la fede. Questo miracolo ci mostra la potenza di Gesù sul male e 
la morte. La barca è immagine della Chiesa missionaria che 
viaggia in terra pagana ed è anche il simbolo della vita di 
ciascuno di noi nel viaggio periglioso attraverso le tempeste, gli 
ostacoli di ogni giorno verso l’approdo, il porto della salvezza, 
della quiete, della pace eterna. 



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