Gesù di Nazaret rivelato ai piccoli 

- Ultimi colloqui -


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Ultimi colloqui

Prima di lasciare il cenacolo, Gesù si intrattiene ancora con 
gli apostoli, come si fa prima di partire per un lungo viaggio, o 
per una impresa difficile e piena di imprevisti dolorosi. 
Gesù parlando con gli apostoli manifesta l’intensità dell’amore 
per il Padre celeste e l'amore per i discepoli. 


Questi colloqui sono sublimi, non astratti, separati dalla realtà 
umana. Gesù sempre fa vedere, toccare il mistero della sua natura 
umana e divina. Gesù dà ai suoi discepoli la tessera di riconoscimento. 
Anche nell’antichità giudaica e greco-romana, le varie associazioni 
religiose, culturali o di altro genere avevano una nota distintiva che 
indicava la loro operosità. La nota distintiva che servirà da tessera 
di riconoscimento per i discepoli, non è la conoscenza della tradizione 
come per i farisei, né la scienza dei numeri come per i pitagorici, né 
altre scienze o altre pratiche come per altre associazioni, ma la 
pratica dell’amore. Gesù ha chiamato questo suo precetto un co- 
mandamento nuovo, perché nessun fondatore di associazioni e 
religioni l'ha mai dato ai propri seguaci, ma soprattutto perché tra 
l'amore umano, sensibile e quello che lui ha insegnato e praticato, vi 
è un salto di qualità, è amore soprannaturale, divino: amatevi come 
io vi ho amati. L'uomo non può acquistarlo nonostante gli sforzi e la 
buona volontà, è un dono che viene dallo Spirito Santo, è l’amore- 
carità virtù teologale infusa in noi fin dal battesimo che noi dobbiamo 
conservare e accrescere vivendo, compiendo sempre la sua volontà. 
Nel testo evangelico sono riportati i dialoghi con gli apostoli: Pietro, 
Tommaso e Giuda Taddeo. Poi Gesù dice agli apostoli: "Alzatevi, 
andiamo via di qui". Questo invito a partire dal cenacolo non è stato 
eseguito immediatamente. Ma quel primo invito a partire fu seguito 
da un altro indugio, in cui Gesù continuò a parlare. Infatti, subito 
dopo l'appello alla partenza, Gesù continua a parlare del suo amore 
e dell’amore dei discepoli, della venuta del Paraclito. Dopo questi 
colloqui con gli apostoli, Gesù fa quella preghiera al Padre, che 
viene chiamata la preghiera sacerdotale. In essa Gesù prega il Padre 
per se stesso, per essere da lui glorificato, per gli apostoli, perché 
siano protetti nella loro futura missione, e per tutti coloro che crede- 
ranno in lui. È la più lunga preghiera di Gesù riportata nei Vangeli. 
L'evangelista Giovanni riportandola, ci ha conservato questo tesoro 
inestimabile, che è il riepilogo della vita di Gesù (17, 1-26). 


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