Il Vangelo della vita -

Per una nuova cultura della vita umana


È un dovere per noi essere al servizio della vita e riguarda i singoli e tutta la comunità ecclesiale. Urge mettere in atto una grande strategia a favore della vita. Tutti insieme dobbiamo costruire una nuova cultura della vita, in grado di affrontare e risolvere i problemi dell'uomo di oggi e capace di suscitare un confronto culturale con tutti.

Il Vangelo trasforma l'uomo all'interno e così rende nuova l'umanità, è come il lievito che fermenta tutta la pasta. Così è destinato a permeare tutte le culture, ad animarle dall'interno, perché esprimano la verità totale sull'uomo e sulla vita.

Si deve cominciare a rinnovare la cultura delle vita all'interno delle stesse comunità cristiane. I credenti, perfino quanti partecipano alla vita ecclesiale, spesso dissociano la fede cristiana dalle sue esigenze etiche a riguardo della vita e giungono a comportamenti inaccettabili. Dobbiamo conoscere quale cultura della vita oggi è diffusa tra i cristiani, nelle famiglie, nei gruppi e nelle comunità delle diocesi.

Dobbiamo individuare un piano d'azione adatto per difendere e promuovere la vita. Nello stesso tempo bisogna fare un confronto approfondito con tutti, anche con i non credenti, sui problemi fondamentali della vita umana, nei luoghi dell'elaborazione del pensiero, come nei diversi ambiti professionali e là dove si svolge la vita di ciascuno.

Il primo e fondamentale passo per realizzare questa svolta culturale consiste nella formazione della coscienza morale circa il valore di ogni vita umana. Bisogna riscoprire l'unità tra vita e libertà: sono beni indispensabili, quando uno viene negato anche l'altro cessa di esistere. Non c'è libertà quando la vita non viene accolta e amata e non c'è vita piena se non nella libertà.

Bisogna, inoltre, riscoprire il legame che unisce la libertà alla verità. Staccare la libertà dalla verità oggettiva vuol dire non fondare i diritti della persona su una base razionale solida e porre le premesse perché nella società si affermino l'arbitrio dei singoli e il totalitarismo del potere dello stato.

È necessario che l'uomo riconosca la sua natura di essere creato, che riceve da Dio la vita come un dono e un compito. Solo ammettendo questa dipendenza da Dio realizza la sua vita ed è libero e insieme rispetta la vita e la libertà degli altri. Quando si nega Dio e si vive come se Egli non esistesse, non tenendo conto dei suoi comandamenti, si negano anche diritti della persona umana.

È necessario educare al valore della vita cominciando dalle sue stesse radici. È un'illusione pensare di costruire una vera cultura della vita, se non si aiutano i giovani a vivere la sessualità e l'amore rispettandone la natura e il fine. La sessualità, ricchezza di tutta la persona, deve portare al dono di sé nell'amore. Ridurre la sessualità alla genitalità, al piacere, alla libidine, agli impulsi dell'istinto e delle passioni è porre la causa principale del disprezzo della vita nascente. Solo un amore vero sa custodire la vita. Bisogna dare agli adolescenti e ai giovani la vera educazione alla sessualità e all'amore. Tale educazione include la formazione alla castità, virtù che favorisce la maturità della persona e la rende capace di rispettare il significato sponsale del corpo.

I coniugi devono essere educati alla procreazione responsabile. La legge morale li obbliga a dominare le tendenze dell'istinto e delle passioni e a rispettare le leggi biologiche iscritte nella loro persona. Tale rispetto rende legittimo il ricorso ai metodi naturali di regolazione della fertilità. Essi vengono sempre meglio precisati da un punto di vista scientifico e offrono concrete possibilità per scelte in armonia con i valori morali.

I risultati raggiunti devono fare cadere i pregiudizi ancora molto diffusi e convincere i coniugi e gli operatori sanitari e sociali a riguardo dell'applicazione di tali metodi. I mezzi della comunicazione sociale devono presentare esempi nobili di vita e dare spazio alla testimonianza positiva e a volte eroica di amore alla vita. Devono proporre i valori della sessualità e dell'amore con grande rispetto, e non mettere in evidenza troppo spesso ciò che disturba e rovina la dignità dell'uomo. Le donne hanno un ruolo determinante nella battaglia culturale a favore della vita. Devono farsi promotrici di un nuovo femminismo che esprima il vero genio femminile in tutte le realtà della società, operando per il superamento di ogni discriminazione, violenza e sfruttamento. La madre deve accogliere il bambino che ha nel suo grembo, dandogli modo di crescere e rispettandolo come persona diversa da sé. Così la donna insegna che i rapporti umani sono veri, autentici se si aprono all'accoglienza dell'altra persona, amata come tale e non accolta per altri motivi, quali l'intelligenza, la bellezza, la salute.

Un pensiero per le donne che hanno fatto ricorso all'aborto. Quanto è avvenuto è ingiusto. Il Padre di ogni misericordia le aspetta per offrire loro il perdono e la pace nel sacramento della Riconciliazione; chiedano perdono anche al loro bambino che ora vive nel Signore. Aiutate dal consiglio di persone amiche e competenti possono con la loro testimonianza difendere il diritto di tutti alla vita.

E' urgente una grande preghiera per la vita nel mondo intero. Ogni comunità cristiana, gruppo, associazione, famiglia, tutti i credenti, sia con iniziative straordinarie, sia nella preghiera abituale, elevino suppliche continue a Dio creatore e amante della vita. Gesù stesso ci ha mostrato col suo esempio che la preghiera e il digiuno sono le armi principali e più efficaci contro le forze del male (cfr. Mt 4, 1-11). Egli ha insegnato ai suoi discepoli che alcuni demoni si scacciano in questo modo (cfr. Mc 9,29). La preghiera e il digiuno farà crollare i muri di inganni e di menzogne che nascondono agli occhi di tanti la natura perversa di comportamenti e di leggi contrarie alla vita.

Volgiamo lo sguardo a Colei che è segno di speranza e diciamo:

"O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi, affidiamo a te la causa della vita. Guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere, di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumane violenze, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà. Fa che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita. Attieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo, la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire, insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore, a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita".

Dato a Roma, presso San Pietro, il 25 Marzo 1995.

 

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Il Vangelo della vita

Le attuali minacce alla vita umana

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L'eclissi del senso di Dio e dell'uomo Segni di speranza e invito all'impegno

Il messaggio cristiano sulla vita

Non uccidere Il delitto abominevole dell'aborto L'eutanasia
La legge civile e la legge morale Per una nuova cultura della vita umana

 

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